TRAGICOMICA VICENDA DI UN ARBITRO IN SERATA STORTA
Il protagonista è Laurence Van Ravens, arbitro olandese, fra i migliori a cavallo degli anni ’60 e ’70.
L’anno è il 1971, il mese è quello di novembre. A Lisbona si gioca la gara di ritorno del secondo turno (ottavi di finale) della gloriosa Coppa delle Coppe tra lo Sporting Lisbona e i Glasgow Rangers. All’ andata finì 3-2 per gli scozzesi.
Sfida tesa e vibrante. Terminati i tempi regolamentari col medesimo risultato della partita in Scozia viene giustamente ordinata dal direttore di gara la disputa dei supplementari, durante i quali i Rangers prima pareggiano e poi si fanno nuovamente superare dai padroni di casa: 4-3 finale.
Ed è qui che la nostra storia prende quota perché si verifica un qualcosa che nel calcio moderno sarebbe impensabile!
Van Ravens, dimenticandosi di una piccola, ma fondamentale postilla del regolamento aggiunta proprio all’inizio di quella stessa stagione agonistica (ovvero: a parità di reti fra le 2 squadre, al termine del doppio confronto, quelle realizzate in trasferta valgono il doppio, ANCHE nel corso dei tempi supplementari), ordina agli stupefatti giocatori di tirare i calci di rigore per decidere la squadra qualificata. Incredibile, ma vero.
La situazione degenera assumendo i contorni del grottesco perché il Delegato designato dall’UEFA accorre sul prato per avvisare l’arbitro a rigori cominciati.
Gli scozzesi, regolarmente qualificati sul campo ed evidentemente sconvolti da tale autoritaria decisione, sbagliano tutti i quattro rigori tirati – tre dei quali parati dal portiere portoghese (il secondo addirittura per due volte, perché ripetuto) – mentre i biancoverdi, galvanizzati, ne segnano due su tre.
Lacrime amare
Negli spogliatoi e col regolamento in mano, ricompare il Delegato UEFA a decretare la vittoria dei Rangers e l’annullamento dei tiri dal dischetto.
Beffa per i Leões (che poi faranno ricorso chiedendo risarcimenti per danni morali, materiali e sportivi), ma è il pianto sconsolato del signor Van Ravens, nel suo camerino, a riportarci ad un calcio più puro, genuino, passionale.
Solo una passione sconfinata poteva spingere mezzo secolo fa un venditore di birra dei Paesi Bassi a viaggiare fino in Portogallo per dirigere una gara internazionale al mercoledì sera… con la sola ricompensa di portare a casa gratuitamente i souvenir del luogo.
Il riscatto
Ma l’amarezza per il disastro sportivo causato viene comunque superata dalla possibilità di arbitrare qualche mese più tardi la finale di ritorno della Coppa UEFA – alla sua prima edizione.
Una sorta di riscatto concesso da una UEFA ancora appassionata e “romantica” tanto quanto coloro che, come Laurence, contribuirono a far crescere il movimento calcistico internazionale anno dopo anno.
Il referto di quella partita redatto da Van Ravens non si trova più negli archivi UEFA – così come invece sono custoditi quelli delle altre gare – spostato chissà da chi, chissà quando e chissà perchè… ma questa, come suol dirsi, è tutta un’altra storia.